Salve lettori, dopo qualche settimana di relax rieccomi qui.
Voi avete trascorso bene le vacanze?
Io tra un tuffo e una tintarella mi sono dedicata alla visione di un buon film e non.
Questa è la volta di un "non", e si tratta di Predestination dei fratelli Michael e Peter Spierig.
Genere: azione, fantascienza, thriller
Anno: 2014
Data di uscita: 1 luglio 2015
Durata: 97 min.
Regia: Michael e Peter Spierig
Soggetto: Robert A. Heinlein (racconto)
Sceneggiatura: Michael e Peter Spierig
Paese di produzione: Australia
Casa di produzione: Blacklab Entertainment, Screen Australia, Wolfhound Pictures
Distribuzione in Italia: Notorius Pictures
Interpreti: Ethan Hawke, Sarah Snook, Noah Taylor, Jim Knobeloch, Freya Stafford, Christopher Kirby, Madeleine West.
Descrizione: Un agente temporale ha il compito di viaggiare in segreto nel tempo per impedire i crimini di futuri killer e terroristi. L'ultimo incarico che gli viene assegnato prevede di trovare il suo sostituto per rintracciare l'unico criminale che da sempre continua a sfuggirgli.
Commento: Ingannata dal trailer accattivante, dall'attore protagonista, e soprattutto dai minuti iniziali, questo film in principio mi aveva catturata. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica. Infatti quello che sembrava "predestinato" a essere un rompicapo per eccellenza, si rivela alla fine alquanto banale.
Tutto inizia con il nostro agente che nel tentativo di catturare un noto criminale amante della dinamite, si ritrova coinvolto in un'esplosione che lo porterà a causa delle ustioni riportate, a cambiare aspetto. Dopo il recupero vediamo il nostro agente pronto per la sua ultima missione: trovare il suo sostituto e compiere un ultimo tentativo di cattura del dinamitardo. Esattamente in questo momento, quando si pensa che stia per partire l'azione e la carica di adrenalina a go go, il nostro agente temporale diventa un bravo barista pronto ad ascoltare le confessioni di John, un ragazzo che ha vissuto una vita anomala e rocambolesca. Una storia nella storia che lega a un unico filo conduttore della trama. Un vero e proprio Uroboro, il serpente che si morde la coda, che porta sempre al punto d'origine.
E al punto ci si arriva proprio alla fine, quando tutti i fili di questa ingarbugliata matassa di salti temporali si riduce a un singolo e unico elemento.
Ecco è la fine che mi ha lasciato perplessa, influenzando il mio giudizio non proprio positivo.
Un film che poteva rendere di più se l'azione avesse avuto più spazio. Troppi richiami a film come Ritorno a futuro, ed eccessivi salti temporali che a lungo andare mi hanno stancato.
Nonostante tutto, spezzo una lancia in favore per l'atmosfera retrò e alcune citazioni come: "Le cose possono venire a chi sa aspettare, ma saranno soltanto gli avanzi di chi si è dato da fare."
Gli interpreti sono stati in parte convincenti, in primis Ethan Hawke nei panni dell'agente temporale e Noah Taylor nel ruolo di Mr Robertson.
E con l'amaro in bocca, lo stesso con cui mi sono alzata dalla poltroncina al cinema, dichiaro questo film appena sufficiente.
Prometteva tanto e mi ha dato poco!
Trailer:
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